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Livorno: un pomeriggio tra quadri, forti e barche


Più che morì un sì pole.

La morte ci deve trovà vivi.

Meglio disoccupato all'Ardenza (un quartiere di Livorno) che ingegnere a Milano.

Livorno si trova a circa 50 minuti da La Scuola di Furio secondo Google. il mio consiglio è di arrivarci in auto. La stazione Livorno Centrale dei treni è a circa un'ora di cammino dalla bellissima terrazza sul mare chiamata Piazza Mascagni. Con Trenitalia il viaggio dura circa un'ora, passando o cambiando a Pisa Centrale e il costo del biglietto per un adulto è 6,20 euro solo andata.

Gazebo Terrazza Mascagni Livorno

Il gazebo della Terrazza Mascagni a Livorno

Da tempo avevo in mente di visitare Livorno che conosco molto poco. L'ho fatto in un settembre, insolitamente fresco e umido, quando è arrivata l'occasione di fare un piccolo tour. Il tour a Livorno prevede: Lungomare, Museo Fattori e Fortezza Vecchia con giro in battello e ci ha riservato un pomeriggio senza pioggia, regalandoci anche un intenso tramonto.

Livorno Terrazza Mascagni

Cose che succedono a Livorno. Faccio una foto a Napo sulla Terrazza Mascagni e dimentico di farne una per me!

Livorno è la terza città della Toscana (dopo Firenze e Prato) per popolazione. E la gente è la sua forza. Da sempre Livorno accoglie benevolmente tutti. Alla fine del 1500 un provvedimento conosciuto come Costituzione Livornina, emanato da Ferdinando Medici accoglie "mercanti di qualsivoglia nazione e credo". Livorno rappresentò un rifugio sicuro per gli ebrei in fuga dal Portogallo e dall’Inquisizione, dando concreti diritti civili e di culto e franchigie commerciali in tempo quando la persecuzione e la reclusione nei ghetti erano la normalità. Livorno, grazie alla sua posizione geografica e a queste politiche di accoglienza, diventò uno scalo commerciale sempre più importante e popolato da commercianti dalla Tunisia, dall'Inghilterra, dall'Olanda, dall'Armenia, dalla Turchia e dalla Grecia. Ciascuna popolazione ha portato le sue tradizioni e le sue chiese. Tutto questo fermento ha significato lavoro anche per gli appartementi alle classi meno abbienti che hanno trovato un impiego nel porto e nelle relative infrastrutture.

Molti dei livornesi "famosi" hanno avuto genitori nati altrove. Il padre del musicista Pietro Mascagni era di San Miniato. La madre del pittore e scultore Amedeo Modigliani era di Marsiglia, il padre di Roma. Il padre del regista Paolo Virzì è un carabiniere siciliano. La madre del decimo Presidente della Republbica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi era pisana (! Per chi non lo sapesse, tra pisani e livornesi c'è una storia d'amore-odio che va avanti da sempre). Giovanni Fattori aveva il padre nativo di San Marcello Pistoiese e la madre fiorentina. 

Sebbene ci siano testimonianze etrusche, si pensa a Livorno come a una città di recente creazione, sensazione acuita dal fatto che molti edifici sono "nuovi" visto che nella Seconda Guerra Mondiale la città fu quasi rasa al suolo (dal 1940 al 1944 Livorno visse più di mille allarmi bombardamento, con un centinaio di bombardamenti effettivi e fu bombardata da americani, francesi, inglesi e tedeschi). Dopo aver parcheggiato in via Forte dei Cavalleggeri (proprio in fondo c'è anche un parcheggio pubblico a pagamento abbastanza capiente), andiamo in Piazza Mascagni. Pietro Mascagni compositore e direttore d'orchestra è uno degli eccellenti figli di Livorno. Anche chi si intende di lirica o di musica classica potrebbe conoscere l'Intermezzo Sinfonico della Cavalleria Rusticana, usato anche nella colonna sonora de Il padrino - Parte III oltre che in altri film, serie televisive, cartoni animati e pubblicità! A lui è stata dedicata questa immensa terrazza sul mare, una vera gioia per gli occhi e set di innumerevoli servizi fotografici, soprattutto matriminiali. Solo io riesco a lasciare la Terrazza Mascagni, vero punto di riferimento labronico senza farmi una foto con la scacchiera, almeno l'ho fatta al mio cane Napo! La Terrazza Mascagni è caratterizzata da un pavimento a scacchiera composto da 34.800 piastrelle bianche e nere, mentre sono 4.100 le eleganti colonnine che la delimitano. Interessante il Gazebo per la musica, un tempietto rotondo ricostruito dopo i bombardamenti. Guardando il mare, sulla vostra destra trovate l'Acquario di Livorno, il più grande della Toscana, popolare meta per le famiglie con bambini. Sulla sinistra, i famosi Bagni Pancaldi, immortalati anche dal regista livornese Paolo Virzì nel film "La Prima Cosa Bella", selezionato nel 2011 nella rosa dei pretendenti ad entrare nella "short list" per concorrere come miglior film in lingua straniera dall'Academy of Motion Pictures, gli Oscar!

Villa Mimbelli Livorno Museo Fattori

Villa Mimbelli ci appare un po' sotto tono

Ripercorriamo via Forte dei Cavalleggeri (segnalo una buona gelateria all'angolo con Viale Italia, FruVer) fino in fondo e arriviamo a Villa Mimbelli sede del Museo Civico Giovanni Fattori. La palazzina, che si trova in un bel parco, è molto gradevole anche se potrebbe aver bisogno di una rinfrescata (il mare è molto vicino e l'aria salmastra rovina gli intonaci e arrugginisce gli infissi di ferro). L'entrata della palazzina a tre piani si trova sul retro rispetto all'ingresso da via San Jacopo In Acquaviva. Il museo civico è dedicato al livornese Giovanni Fattori, uno dei principali esponenti del movimento macchiaiolo secondo cui la visione delle forme è creata da una serie di macchie di luce, di colore che sono distinte, accostate o sovrapposte ad altre macchie di colore. La villa, che fu fatta costruire della famiglia Mambelli su disegno dell'architetto Vincenzo Micheli, ha alcune stanze sorprendenti per la raffinatezza degli interni ricostruiti. I macchiaioli non mi entusiasmano, la collezione di quadri ritrae molte scene di vita campestre o di battaglia dove, effettivamente, la luce spadroneggia. Mi è molto piaciuta la sorpresa del riciclaggio di una tela! E, visto che ho un debole per Amedeo Modigliani, mi ha fatto piacere trovare alla fine del percorso, due opere di questo artista, due opere che avevo già visto quando erano state prestate per una controversa mostra a Genova, a Palazzo Ducale. Uno schizzo fatto sul foglio di una pasticceria e quello che si ritiene essere il primo quadro di Dedo, un paesaggio toscano nello stile dei macchiaioli "Stradina Toscana". La gita prosegue, riprendiamo l'auto e ci dirigiamo verso il parcheggio Varco Fortezza Vecchia, dalla parti di Via Sant'Anna, passando scorgiamo anche la statua simbolo di Livorno, i Quatto Mori. Il percorso è di quasi 3 km in auto e ci mettiamo 8 minuti secondo Google. A piedi sarebbe un'interessante passeggiata di 2,5 km che richiederebbe 32 minuti. Non abbiamo tempo, il cielo si è schiarito e vogliamo salire sul battello con il sole. Resistiamo alla tentazione di imbarcarci per la Sardegna, la Corsica e la Spagna e raggiungiamo la Fortezza Vecchia.